Death Rebirth VS Engel

« Older   Newer »
  Share  
Staffwarriorday
view post Posted on 8/12/2007, 22:50




L'entrata nello stadio precede di poco l'inizio del duello vero e proprio. Nei colossali impianti creati per ospitare il torneo, la folla riempie gli stadi urlando e vociando, in boati fragorosi al momento dell'entrata dei loro beniamini. Gli atleti accedono al ring dai lati opposti dell'ellisse formata dall'arena, la quale è un quadrato bianco di quaranta metri circa per lato.
Dipendentemente dalla fama di ogni team, la folla sugli spalti acclamerà, griderà, o getterà insulti ed oggetti sui presenti. Si formano fazioni fra i tifosi, fra coloro che sostengono il team della propria nazione o che hanno fatto scommesse su di esso. Il tifo è spesso accanito, il morale di un gruppo di combattenti è reputata una variabile molto importante per il risultato del duello, perciò ci sono addirittura grandi scommettitori che armano ed equipaggiano tifoserie di pazzi disposti ad improvvisare autentiche bolge talvolta con tanto di orchestre sulle tribune.

Fra i tifosi, si aggirano austeri i membri della sicurezza, provenienti dai vari mondi. Essi non rispondono a nessuno, sono gli unici a non sottostare alle condizioni imposte dai mastodontici obelischi, i quali inibiscono le energie dei guerrieri appianandole ad energia rossa, risultando quindi tutti di energia nera.
Ogni team fa il suo ingresso. Il cielo è sereno e la temperatura è autunnale, lo stadio gremito.
Gli atleti entrano tutti insieme, e si dirigono verso il ring dove troneggiano quattro specchi magicamente sospesi per aria. Questi sono portali, comunicano con altri specchi posti a parecchie miglia di distanza dallo stadio, in luoghi appositamente preparati per il torneo. Una volta impiegati, questi specchi si ingrandiscono e formano le quattro facce di un cubo su cui si trasmettono le immagini dei duelli in corso.

La Death Rebirth si trova di fronte uno specchio privo di simboli e tre specchi aventi altrettante sfumature di colori: nero, grigio e bianco, da destra verso sinistra.
La Engel al contrario si trova di fronte uno specchio completamente privo di simboli, ed altri tre su cui sono dipinti a grandi dimensioni i simboli di tre lettere: A, B e C, da destra verso sinistra.
I capitani devono entrare nello specchio privo di simboli o colori. I vari atleti selezioneranno lo specchio che più gli aggrada. Alla fine della presente settimana, verranno quindi postati gli abbinamenti determinati dalle scelte fatte dai vari player. Nota che i post fatti in questa piccola scena GDR non saranno affatto fonte di valutazione da parte dei giudici, i quali di fatto non sono nemmeno tenuti a leggere. Si prega quindi di essere celeri nel postare, giacché non c'è bisogno di fare grandissimi post.

Al termine di ogni post, ogni giocatore deve inserire in spoiler la classe scelta per il proprio personaggio. Un personaggio guerriero scriverà in spoiler "incantatore" "ibrido" o "guerriero". Rimando al regolamento principale per ulteriori dubbi sulle distinzioni, la quale però in linea di massima dovrebbe essere abbastanza chiara a tutti.

Lo staff augura buon divertimento ai due team che si scontrano in questa arena.
Vinca il migliore.



Edited by Staffwarriorday - 9/12/2007, 14:52
 
Top
Katanakid
view post Posted on 9/12/2007, 11:33




Odio la folla!
Guarda quanta gente venuta a rompere, solo per vedere noi che ci facciamo in quattro per fare a fette gli altri, vorrei vedere loro. Bah. Ora la cos aimportante è fare a fettine il mio "amichetto" così il capitano sarà soddisfatto e gli altri pure. L'importante è non lasciarsi prendere dalla foga e rovinare tutto. Sono già pronto, ho l'armatura allacciata completamente, ho le spade al loro posto.

Tutto va come dovrebbe andare... Guardo la ia mano sinistra, l'anello è lì. Non l'ho dimenticato... Saya mi guarderà, e vincerò... Sicuro.
Arrivai per primo davanti alle treporte e pensai un attimo... Quale colore? Posai la mano sulla katana nel fodero. E scelsi il bianco. Bianco come purezza, come calma, bianco come dovrebbe essere la mia mente. Il demone rappresentato dal mio schiniere di armatura fu il primo a valicare lo specchio. Entrai senza remore.

"Si comincia!"



SPOILER (click to view)
Colore: Bianco
Classe: Samurai (Guerriero Puro)
 
Top
Re Mascherato
view post Posted on 9/12/2007, 12:01




Un passo. Un altro ancora.
L'entrata di Ray in uno stadio colpiva sempre come un fulmine a ciel sereno, tacito e sorprendente.
Poteva sentire i suoi passi dilaniare l'aria e la terra, e le sue vesti non erano che mera violenza sullo spazio intorno a lui. Il suo sorriso veleno. Il suoi occhi, morte.
Nelle sue mosse si potevano ritrovare le fattezze di Loec, e nei suoi gesti la regalità d'un sovrano che nascondeva la corona. E benché la terra stessa gemesse al suo passaggio, la raffinatezza con la quale calcava quel suolo aveva del sorprendente.
Non bruciava più in lui l'ira scatenata da dama Eitinel durante il ballo, né il desiderio d'eliminare il suo clan intero. Scrutandolo si poteva discernere solo una folle gioia pura; l'incontrastabile proiezione di se stesso nell'appagamento della vittoria.
Le sue dita già tremavano per l'esaltazione del momento, quando si trovò innanzi ai quattro specchi.
Tre arricchiti da letterale simbologia, il suo quanto di più sobrio potesse esistere.
Arricciò le labbra in un moto di stizza, e vi si diresse. Non vedeva l'ora di giungere innanzi al suo avversario, per quanto glabra fosse la porta che doveva superare.


SPOILER (click to view)
Specchio: Capitano
Classe: Ladro/Mago/Psion [Incantatore]
 
Top
Seppy
view post Posted on 9/12/2007, 14:17




Finalmente era giunta l'ora...avrebbe disputato il primo incontro del torneo, l'occasione migliore per testare le proprie abilità contro valorosi guerrieri di diversa entità e potenza.
Il passo avanzava lentamente godendosi il momento e viverla il più lungo possibile, una mano in tesca e l'altra che tiene in mano la propria sigaretta leggermente consumata e accesa che veniva fumata per commemorare quel grande momento.
Rimase fermo un istante a terminare quel momento di piacere gettando a terra il mozzicone e calpestandolo con lo stivale e, dopo una sistemata ai propri capelli leggiadri, si diresse verso gli specchi con passo più accelerato dell'inizio con le mani in tasca e lo sguardo fisso a terra, vide solamente il suo compagno di squadra Ryu che aveva giù scelto lo specchio bianco e limpido, rimase un attimo a scrutare gli specchi rimanenti, escludendo quello solamente per il capitano si voltò e prese una decisione.
Hmph...mi prendo quello nero


SPOILER (click to view)
Specchio:Nero
Classe: Lottatore/Assassino
 
Top
view post Posted on 9/12/2007, 22:04
Avatar

Wind's stream...
◊◊◊◊

Group:
Member
Posts:
691

Status:


Sospiro, esitazione, sospiro.
La testa di Dorothea oscilla, lenta indolenza, da una parte all’altra, come un flemmatico pendolo in cui la fretta non venga minimamente contemplata fra le molteplici finalità tali da costringerlo a muoversi prima a destra e poi a manca.
Costantemente.
Inesorabilmente.
Lievemente, come rabbrividire di giunco nella brezza mattutina.
Prima di qua, poi di là, senza che la noia sembri avere anche solo per un istante la meglio su quella costante e apparentemente superflua precisione di intervalli e pause, di attrazione e repulsione fra forza di gravità e resistività muscolare.
Debolmente, come stelo d’erba colto dal fiacco spirare del tramonto.
Implacabilmente.
Continuamente.
Il capo oscilla, ed insieme ad esso si cullano della stesso moto i morbidi ciuffi adamantini che soli compongono la corta zazzera di cui la giovane pare servirsi per celare il proprio sonnolento tergiversare.
Sospiro, esitazione, sospiro.

Infine, l’incepparsi del meccanismo.
Le iridi sanguigne si spalancano, come turbate dall’improvvisa necessità della veglia per fissarsi, istantaneamente, sulla prima figura che sia stata in grado di catturare il loro vicendevole interesse.
B

Nel mezzo, a metà strada fra simmetria e stasi di un nuovo, fatale, rintocco.

SPOILER (click to view)
Specchio: B
Classe: Ladro/Mago/Psion (Incantatore)
 
Top
Elidarth
view post Posted on 11/12/2007, 00:16





- Finding Midlands-



Rigiravo quel fottuto foglio oramai da ore.
Schizzi presi a casaccio, rilievi geografici, nomi, linee e tracce di vino.
Su quel pezzo di carta avevo riposto le mie aspettative, mie e quelle dei miei "compagni" di squadra.
Mai avrei pensato di partecipare a uno di quei noiosi tornei a eliminazione, così patetici da dover gareggiare ad armi pari.
Stessi livelli energetici, stessa forza, stesse possibilità. Dov'erano i soprusi? Come poter giocare al gatto col topo?
Perchè mai mi trovavo così lontano da casa, da quelle adorabili lande, da quelle buie terre dove poter sfruttare le proprie conoscenze e capacità?
Forse il motivo brillò davanti ai miei occhi, proprio nel leggere i dei miei tre compagni di giochi.
Ray, capoclan del clan rivale, e soprattutto datore di lavoro.
Non mi sarebbe affatto dispiaciuto essere giustamente ritenuto un suo pari.
Ma per ora, dovevo limitarmi a trovare quel dannato posto.

Fortunatamente ero certo di essere nella giusta località. Mi sentivo fiacco, decisamente meno in forma del solito.
Una marea di gente si spostava rapida, discutendo animatamente su chi tifare in quelle festose giornate.
Seguii quelle persone sconosciute, cercando un riscontro sulla mia dannata pianta.
Poi finalmente mi dovrai ai piedi di un'immensa arena, brulicante di gente. I cartelli parlavano chiari.

Death Rebirth VS Engel

Engel. Semplice come nome, così divinamente amabile come vino.
Entrai rapido, scendendo verso l'ingresso dell'arena. Qualcuno doveva conoscermi, e non trovai ostacolo alcuno.
Un lungo corridoio mi portò fino all'ingresso dell'arena.
Quasi in ritardo.
Un miscuglio indecifrabile di urla accolse la mia entrata sul freddo terreno quadrangolare.
Gettai un occhio sulla folla, senza poter distinguere però una netta linearità di tifo.
Meglio. Avrei sia odiato dover ripararmi dagli insulti, che dover vantarmi da incitazioni.
Preferivo quell'aria così nettamente neutrale dello stadio, così affine alla piattezza del torneo.
Mi mossi lento, mentre il vento sollevò il nero manto che vestiva il mio corpo.
I capelli abbandonati a se stessi, anch'essi si libravano con dolcezza nell'aria.
Non provavo alcuna agitazione per quella sfida, ma nemmeno quel senso di piacere che aveva accompagnato spesso le mie sfide.
Le mani sostavano placide nelle tasche dei capelli, mentre i miei passi mi portavano verso quegli specchi posti al centro dell'arena.
La fottuta idea di giocarsi contemporaneamente le sfide, mi aveva pure privato del piacere di gustare coi miei occhi le capacità dei miei due colleghi.
Una cosa veramente scocciante.
Continuai a camminare, allungando leggermente il passo.
Prima avrei iniziato, e prima finito. Avrei così, forse, potuto assistere a qualche interessante incontro.
La mia gamba spariva lentamente nello specchio, seguita poi dal resto del mio corpo.
Era tempo di iniziare.
Avevo scelto.

A





SPOILER (click to view)
Specchio: A
Classe: Ibrido



 
Top
^zephiro^
view post Posted on 14/12/2007, 23:06




ȠNero, grigio, bianco
Combatto combatto, mai mi stanco.
Un grande specchio disadorno
Con un sol sguardo, ti levo di torno.†«



« Di un po’, calice di buon vino, perché or quando volgo i miei occhi a te, il sangue volge meco il suo odore? »
Parlava da solo? Forse.
Il delirio di un povero pazzo destinato alla morte? Non è da escludere.
Ma nonostante ciò –fino a prova contraria- ei esisteva.
Stava sprofondato nello scranno in pietra, uno scranno grezzo e disadorno. Una posizione molto comoda –a dire il vero- per poter pensare, ma altrettanto nociva per le proprie vertebre della colonna vertebrale, costrette a sopportare lo scocciante fardello di sostenerci.
Vestiva in abito elegante –un completo interamente nero con guanti e camicia bianche- nonostante sedeva comodo nella propria dimora, e non in luogo particolarmente maestrale.
Perché evitare di proposito il termine casa, or dunque? Semplicemente perché per ei… una casa non esisteva.
Si chiama casa un luogo dove vi è qualcuno –lì colmo di calore umano- ad aspettarti a braccia aperte, e non un’angusta dimora ove le pareti sono fredde come il marmo, e dove l’unica forma di “vita” –se così si poteva dire- era per l’appunto il suo proprietario.
Demitri Maximoff.

Lo sguardo perso nel vuoto. I lunghi capelli –neri come le ombre che l’avvolgevano- cadevano avanti al viso come fili della notte –sue protuberanze- che rendevano funesto il volto del signore, occultandolo in parte. Solo un sorriso malefico, che deformava il viso marcandolo con delle larghe fossette, traspariva.
La mancina mano reggeva la testa pigramente abbattuta, inclinata, nel medesimo lato.
La destra mano tenea tra le affusolate dita un calice colmo di vino rosso come il sangue che tanto tornava alla mente del Vampiro solamente guardandolo.
Sicuri che non fosse sangue? Affatto.
Lì –nella dimora stessa delle tenebre- ogni cosa immaginabile era fattibile; là dove inizia il lato oscuro di ognuno di noi e si sfocia nei danzanti incubi delle notti maligne. Lì il Signor delle Tenebre trascorreva notti insonni –poiché data la razza sarebbe stato ben più naturale dormire di giorno- perso tra pensieri infiniti di una vita altrettanto longeva. Infinita.


Timido, dalle tende rosse delle finestre bifore, si affacciava un raggio lunare abbastanz’intenso da fare un po’ di luce sulla sala.
Un lungo corridoio partiva da un punto instabilito, fino ad arrivare ad un alto scranno ove Il Maestro sedeva. Il corridoio era fiancheggiato da un lunghissimo colonnato che raggiungeva le sommità del tetto in scrutabili, occultate dalla notte; vestiva un tappeto rosso di tessuto imprecisato –ma certo come l’esistenza del male che fosse pregiato- ove ei era solito camminare –ma ne aveva realmente bisogno?- fino al giungere al solio. Null’altro era in scrutabile.
Solo una guizzante luce di un fulmine, rivelò il celato infondo al corridoio, dietro allo scranno.
Un quadro inclito… magnifico!
Sebben gran parte di esso rimase occultato, e la restante fu fulgida per poco meno di un secondo, chiunque ne avrebbe apprezzato le pennellate di colore che –come per incanto- davano vita ad un ritratto. Il ritratto non di un uomo…. Ma di un mostro.


ȠDemitri, rimembri il tempo
Di tuo più grande divertimento?
Combattevi, combattevi, combattevi…
Mai, in vero, mai perdevi.
Ebbene dì vicino tal realtà cambierà.
Del tuo spirto più nulla resterà.
La tua anima, cancellata sarà
Ed il tuo io, folgorante in bara, demente riderà.†«



Non datevi pene, o genti, poiché ei è arrivato.
La Bestia Famelica, che di sangue non può fare a meno. Il Mostro, che di umano nulla ha. Il Maestro, che delle tenebre è padrone et signore. Il Sanguemisto, poiché impurità ei porta. Il Vampiro.
Puro egocentrismo? Anche questo non era da escludere.
Semplicemente ei giungeva. Semplicemente la realtà dei fatti.

All’ingresso degli atleti un fastidioso frastuono li accompagnava. Grida, urli, acclami, insulti, oggetti… tutto questo giungeva dalla tifoseria, certamente accanita.
Un passo… seguito da un altro. Ora il destro… ora il sinistro.
La mente del Sanguemisto isolava lo strepitio della folla –blando ed inutile in vero- concentrandosi solo sul suono –musicale, armonioso… leggiadro!- dei propri passi e sul respiro –regolare, puntuale… perfetto!- dei propri polmoni.


SeMbReReBbE cHe Tu Ti StIa DiVeRtEnDo DeMiTrI



Tale era la voce di Hidiesis… il suo spirto Consigliere –malevolo ed istigatore- et dolce metà, inseparabile come un guerriero e la sua arma.
Invisibile ad occhio umano –e non- ed in udibile ai più, solo Demitri aveva la facoltà di percepirlo.
Aveva l’aspetto di un cuore… il suo cuore. Nero e forte come le Tenebre –tal non era quell’”essere” funesto!


Un passo… seguito da un altro. Ora il destro… ora il sinistro.
Camminava camminava, et finalmente giungeva.
Presto avrebbe dato inizio alle danze, le Vere Danze!
Non quell’inutile cerimonia che si era tenuta alla dimora del Falco –cui aveva dichiarato di essere in grado di stanarlo, tra l’altro- dove i nobili si affaccendavano a scambiare quattro chiacchiere sul come sarà l’andamento del torneo, balli a ritmo di una musica quanto mai scocciante, o lusinghiere parole con l’intento unico di entrare nelle grazie di alcuni potenti… o no, le Vere Danze erano ben altro! Le Vere Danze erano l’emozione… l’emozione dell’incrocio di due lame, l’emozione del premere il grilletto di una pistola per stroncare una vita, l’emozione di ricorrere a tutte le proprie capacità per prevalere ed essere il numero uno!
Tali erano le Vere Danze.


Ad occhio esterno poteva sembrare demente, folle, oscuro… ma la verità era che il suo divertimento aveva raggiungo un livello incontrollabile.
Al suo arrivo, si levò uno stormo nero di creature figlie delle tenebre che lo attorniavano continuamente… quasi fosse il più grande esponente di esse o addirittura il loro Padrone.
Pipistrelli, una moltitudine di pipistrelli!
Grandi ben più di un suo palmo, avevano degli occhi piccoli piccoli e rossi come il fuoco o –ben meglio- il sangue.
Alcuni di loro –i meno- si sparpagliarono per tutta la zona, cercando di raggiungere persino gli spalti popolati, come belve feroci in cerca di carne fresca e deliziosa! Il resto –i più- rimanevano concentrati tutt’intorno al loro Signore, come servi –se tal non erano!- pronti ad eseguire ciecamente i suoi ordini, qualunque essi siano.


Avanzava… pochi metri ad uno specchio disadorno come il suo scranno nella sua dimora. Era certo che tale specchio dovesse essere varcato… da lui.
Semplicemente il Sesto Senso? Può darsi.
Non degnò minimamente d’uno sguardo gli altri specchi, né tanto meno i compagni –se tale li si poteva definire- che riteneva una seccatura nonché una palla al piede. Non tanto per le loro capacità… bensì perché ei preferiva agire da solo, ed avaro preferiva tenere tutto il divertimento per sé.


image
« Inizino le Vere Danze! Cantino le Spade e che le Tenebre mi siano serve. Avanti… Fatemi divertire!!! »

La propria figura deformata dalle tenebre, il proprio ghigno deformato dal male.
Allargò le braccia lunghe e snelle con gesto eloquente, accompagnato alle inusuale parole –dato che esse precedevano un evento che ai più avrebbe trasmesso nervosismo e tensione.


Varcava la superficie dello Specchio… lo Specchio a lui destinato. Lo Specchio del Capitano.
Quel passo… costò fatica immane al Vampiro. Un passo che avrebbe dato inizio al Divertimento, alla Follia, alle così denominate Danze.


SPOILER (click to view)
Specchio: Specchio Capitano
Classe: Alchimista†Archibugiere [Ibrido]
 
Top
6 replies since 8/12/2007, 22:50   222 views
  Share